giovedì 23 novembre 2006

Sparizioni/1

Quando Eddy Duval vide arrivare la dottoressa Candy, chiuse subito il browser e fece finta di lavorare. Lei aggirò la scrivania e si piazzò dietro di lui.
- Fammi vedere il prospetto.
- Un attimo che salvo questo documento. Ecco.
Duval si mise a cercare sul tavolo ingombro di fogli inutili l'unico foglio che avesse un po' di utilità. Naturalmente non lo trovò. La Candy nel frattempo batteva il piede per terra con la precisione di un metronomo.
- Ehm, non lo trovo. Fa niente, lo ristampo.
Visibilmente nervoso Duval si rimise al computer e provò ad aprire il documento dalla lista dei file usati di recente: niente. Visto che la Candy si stava spazientendo decise di non perdere altro tempo e impostò una ricerca per nome: nessun risultato. In preda al panico provò con una ricerca per estensione ma il risultato fu nuovamente zero. Alla soglia delle lacrime si voltò verso la sua capa convinto che l'avrebbe licenziato in tronco. Ed invece anche la Candy era preoccupata.
- Io... io... non... - tentò di balbettare ma fu subito interrotto da un ordine perentorio.
- Spegni subito il computer e chiama il CED!

venerdì 3 novembre 2006

Halloween

Il dottor Pickett bussò alla porta dell'appartamento di Mouse. Lo sentì armeggiare per qualche istante sullo spioncino prima che si aprisse la porta.
- Entra, svelto!
- Ehi, che succede? Chi è che ti da la caccia?
- I bambini!
- Quali bambini?
- Quelli vestiti da fantasmi, scheletri e streghe che vanno in giro a chiedere "dolcetto o scherzetto?"
- E naturalmente tu non hai dolcetti e non vuoi lo scherzetto.
- Prenditi una birra e siediti!
- Veramente ero solo di passaggio...
- Non ci vorrà molto: li ho già visti gironzolare qui intorno.
- Ehi, ma quella è...
- Una manichetta.
- Ma... ma...
- Sì, manichetta. Hai presente quelle che usano i pompieri?
- Ma non l'avrai mica collegata ad un'idrante?!
- No, in effetti mi serve come pezzo di arredamento. Certo che l'ho collegata ad un idrante. O meglio, alla presa antincendio.
- Ma la userai contro i bambini?
- Vuoi che la punti su di te?
- Ma insomma, non puoi trovare un altro modo di spaventarli?
- Ma io non voglio spaventarli: voglio terrorizzarli!
- Ascolta, ci sono altri modi.
- Tipo?
- Beh...
- Allora?
- No, niente...
- Avanti parla!
- Ecco, vedi, quando mia figlia Glenda era piccola la notte dell'ultimo dell'anno dei ragazzi si erano messi a sparare petardi proprio sotto casa nostra. Ho provato a mandarli via ma non c'è stato niente da fare.
- E allora cosa hai fatto?
- Ho preso un pannolino di mia figlia pieno di... beh... di cacca, ci ho messo dentro un petardo acceso e l'ho buttato dalla finestra vicino ai ragazzi.
- Wow! Sono impressionato! Sei stato veramente un grandissimo bastardo. Dì la verità, quanto hai goduto?
- Sul momento, molto. Il giorno dopo quando ho dovuto scrostare escrementi secchi dalla facciata della casa, un po' meno.
- Un bell'inizio di anno nuovo, non c'è che dire.
In quel momento suonò il campanello.
- Svelto, Pickett! Vai ad aprire il rubinetto!

giovedì 2 novembre 2006

Ambulatorio/2

Mouse uscì dall'ambulatorio e si diresse verso gli ascensori ma la Candy gli si parò in mezzo con un'altra cartellina.
- Ambulatorio numero due: problemi con una stampante.
- Ma curiamo anche le stampanti qui?
- Finiscila con le domande retoriche e muoviti!
- Yavol mein führer!
Quando entrò nell'ambulatorio, un uomo sulla quarantina lo stava aspettando: capelli castani con un riporto che Mouse giudicò a metà tra il ridicolo e l'obbrobrioso, una camicia bianca con grosse righe azzurre che Mouse giudicò ridicola e delle bretelle rosse che Mouse giudicò obbrobriose. Quel tipo non faceva altro che confermare la teoria di Mouse secondo la quale un uomo si può giudicare semplicemente dai capelli. E nella fattispecie, l'uomo in questione era proprio ridicolo ed obbrobrioso.
Se ne stava in piedi con una stampante a carica dall'alto in mano, quasi fosse un pacco regalo da consegnare.
Mouse diede un'occhiata alla cartellina: l'unico foglio al suo interno recitava "Al momento della stampa non vengono caricati i fogli". Mouse alzò lo sguardo sull'uomo: - Da quanto tempo vi conoscete?
- Co... cosa?
- Ha ragione, ho sbagliato domanda; da quanto tempo non la guarda?
- Eh?
- Sì, intendo: con una certa attenzione.
- Ma...
- Amico mio, le stampanti sono come le donne: se non presti loro attenzione si offendono e poi non prendono più i fogli.
- In che senso...
- Certo, le donne non prendono solo i fogli, ma questo è un altro problema.
- Ma io...
- Dicevo: da quanto tempo non guarda la sua stampante?
- Ma... da adesso, cioè... ce l'ho in mano...
- Ecco, vede che non le presta la minima attenzione. Dia qui!
Mouse si avvicinò e prese la stampante guardando l'alloggiamento dei fogli, poi la capovolse ed una stilografica cadde sul pavimento.
- La mia penna... ecco dov'era finita!
- Se lei avesse prestato più attenzione anche a sua moglie, adesso non sarebbe divorziato. E probabilmente sua moglie non si è accontentata di una penna.
- Ma come...
Mouse alzò la mano sinistra e si indicò l'anulare, poi si voltò ed uscì dall'ambulatorio.
L'uomo ridicolo/obbrobrioso rimase per qualche secondo a fissare il segno lasciato della sua vecchia fede nuziale.